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Dopo il Superbonus? Cosa verrà?

I privati intendono efficientare le proprie abitazioni e sono consapevoli che le aliquote delle detrazioni debbano essere ridotte rispetto al Superbonus e differenziate sulla base dell’età e della prestazione energetica dell’edificio da riqualificare, delle condizioni economiche dei beneficiari e dei risultati raggiunti con gli interventi.

I professionisti e le imprese chiedono norme certe, un panorama stabile per gli investimenti e la reintroduzione della cessione del credito.
 
Sono alcuni dei risultati emersi dall’indagine condotta da Nomisma e Gabetti Lab tra famiglie, amministratori di condominio, professionisti, imprese e general contractor.
 
L’indagine ha mostrato le opportunità offerte dal Superbonus, ma anche le criticità da superare in futuro. A tal proposito, i soggetti, riuniti in tavoli di lavoro, hanno inoltre formulato delle proposte che mostrano diversi punti di contatto.
 
8 milioni di famiglie disposte a riqualificare

Dai dati del report emerge una consolidata consapevolezza delle famiglie riguardo alla necessità di riqualificare il proprio patrimonio abitativo. 7 famiglie su 10 hanno dichiarato di conoscere la Direttiva Case Green e la metà percepisce una certa preoccupazione rispetto agli effetti che potrebbe avere sulla comunità, con particolare riguardo ai costi da sostenere per l’adeguamento energetico. Una famiglia su due ritiene che la propria abitazione necessiterebbe di interventi di manutenzione straordinaria, che nella metà dei casi finora non sono stati condotti per i costi.
 
Infine, 7,9 milioni di famiglie hanno espresso l’intenzione di riqualificare, ma ritengono necessario un Superbonus “riconfigurato”, con aliquote commisurate secondo differenti criteri.

Ricordiamo che, meno di un anno fa, un’analoga indagine condotta da Nomisma era arrivata a conclusioni diverse: gli intervistati in quell’occasione hanno affermato di essere disposti a realizzare interventi di riqualificazione, ma a parità di condizioni finanziarie.

Anche Mce Lab a febbraio, dopo l'abbassamento dell'aliquota Superbonus dal 110% al 90%, ha chiesto se fosse ancora conveniente riqualificare gli edifici, arrivando alla conclusione che è comunque indispensabile rispettare gli obblighi dettati dall'Unione Europea.

Gli amministratori di condominio chiedono stabilità normativa

L’indagine tra gli amministratori di condominio, rivolta al network Gabetti Lab, con una quarantina di interlocutori che complessivamente gestiscono 5000 condomini, mostra una serie di difficoltà e preoccupazioni legate al Superbonus.
 
Il 90% degli amministratori intervistati ha fatto esperienza di 110% all’interno dei condomini amministrati. Il 67% ha denunciato casi di cantieri bloccati nei condomini, nella metà dei casi anche per problematiche connesse alla cessione del credito.
 
Quasi la metà degli amministratori intervistati non ha espresso fiducia verso la possibilità di risoluzione di queste problematiche. Per il futuro gli amministratori, oltre alla rideterminazione dell’aliquota della detrazione, ritengono che sia necessario creare un panorama normativo stabile, in grado di dare certezza agli investimenti.
 
Professionisti, imprese e general contractor: serve strategia di riqualificazione credibile

Gli intervistati appartenenti al mondo delle imprese, degli studi professionali e dei general contractor hanno spiegato che, per far fronte alle complessità del Superbonus, hanno adottato nuovi modelli organizzativi e nuove competenze professionali e creato nuove partnership e collaborazioni con altre realtà̀ imprenditoriali.
 
Gli intervistati stimano che le nuove progettualità hanno avuto una incidenza sul fatturato complessivo che in un terzo dei casi supera la soglia del 50% negli ultimi 3 anni.

L'impatto positivo del Superbonus sul mercato delle costruzioni è stato messo in evidenza durante la presentazione del rapporto di Federcostruzioni, che ha stimato un aumento del fatturato per il 53% delle imprese intervistate e aumenti degli stipendi praticati dal 40% delle imprese.
 
Tornando alla ricerca Nomisma - Gabetti Lab, professionisti, imprese e general contractor hanno evidenziato anche le criticità, legate in primis al blocco dei progetti in itinere, e hanno sottolineato che, nonostante la convenienza della detrazione, con il Superbonus è stato efficientato meno del 4% del parco residenziale italiano. 

Per il futuro, aggiungono, dovrà essere adottata una strategia di riqualificazione credibile e compatibile con le esigenze di finanza pubblica dal momento che, come già stimato dall’Ance, per centrare gli obiettivi della Direttiva “Case Green” sarà necessario 1,8 milioni di immobili in 10 anni.
 
Bonus per la riqualificazione energetica, quali proposte per il futuro

Nomisma e Gabetti Lab hanno avviato tavoli tematici con esponenti del mondo della finanza, amministratori di condominio e filiera delle costruzioni per formulare proposte per il post-Superbonus 110%.
 
Gli elementi comuni, emersi da tutti i tavoli, sono:
- la necessità di un piano strategico degli investimenti con modularità temporale a non meno di 3-5 anni;
 
- la garanzia di una stabilità normativa almeno a medio termine;
 
- l’adozione di un meccanismo redistributivo dell’aliquota, basato su età del fabbricato, classe energetica e capacità reddituale;
 
- l’introduzione di strumenti di tipo ESCO sul privato ed EPC sul pubblico;
 
- la reintroduzione della cessione del credito;
 
- il rafforzamento della creazione di un mercato di operatori professionali.

Privati e operatori del settore sono quindi consapevoli dell'esigenza di rivedere i bonus edilizi. Tuttavia, senza una una leva fiscale, i provati non sarebbero in grado di sostenere le spese per la riqualificazione energetica e non sarebbe possibile raggiungere gli obiettivi UE.

Si è espresso di recente in questi termini anche il Centro Studi Cortexa, secondo il quale, “senza incentivi non saremmo in grado di riqualificare il patrimonio immobiliare italiano in tempi ragionevoli”.

Per il futuro è quindi certo che i bonus edilizi saranno rivisti, come già annunciato dal Governo. L'obiettivo sarà quello di premiare maggiormente gli interventi in grado di raggiungere migliori performance energetiche degli edifici.

Fonte. Edilportale.com


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